Nonostante il dato tendenziale mostri una lento ritorno su valori stabili, l’andamento anno su anno segna un calo pari a 3,6 punti percentuali. Il mercato italiano rimane asimmetrico, con zone ancora in fase di correzione dei prezzi e altre ancora stabili o in via di recupero. [Regioni] Sono 9 le regioni che hanno visto un incremento dei valori del proprio parco immobiliare nell’ultimo mese, con le performance maggiori in Veneto (2,6%), [Friuli Venezia Giulia (2,1%)] e Lombardia (1,9%). All’opposto, è il Molise (-3%) la regione dove le quatto mura si sono svalutate di più, seguita da Trentino Alto Adige (-2,6%), Piemonte (-1,7%) e Lazio (-1,3%). Liguria sempre in cima alla graduatoria regionale dei prezzi, a una media di 2.737 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.615 euro/m2) e Valle d’Aosta (2.504 euro/m2).. La macroarea più economica è sempre la Calabria (972 euro/m2), seguita da Molise (1.095 euro/m2) e Basilicata (1.285 euro/m2). [Province] 47 delle 107 delle province italiane rilevate in questo rapporto* hanno chiuso il mese in terreno positivo. Gli incrementi maggiori nelle province di Ascoli Piceno (5,2%), Cremona (5%) e Brescia (4,9%). Viterbo (-7,3%), Pistoia (-4,1%) e Grosseto (-3,9%) accelerano la caduta. A livello provinciale si manifestano ancora variazioni piuttosto ampie, dovute in particolare a una certa instabilità della situazione nei centri minori e nei piccoli comuni Il ranking delle province più care vede in testa Savona (3.394 euro/m2), seguita da Bolzano (3.002 euro/m2) e Roma (2.807 euro/m2). I valori più bassi della Penisola si trovano invece a Biella (749 euro/m2), Isernia (819 euro/m2) e Agrigento (872 euro/m2). [Grandi città e capoluoghi] Aumenta da 46 a 51 il numero delle città capoluogo in terreno positivo a gennaio; tra queste Vercelli (3,7%), Macerata (3,6%) e Fermo (3,5%) sono i centri dove le aspettattive dei proprietari sono cresciute di più. Le performance peggiori su base mensile spettano invece a Terni (-7,4%), Viterbo (-7%) e Cuneo (-5,3%). Nei capoluoghi e nei grandi centri le variazioni sono generalmente contenute in una forbice compresa tra il -1,5% e l’1,5%; fuori da questo range Milano (2,6%) e Bologna (1,8%) fanno segnare gli andamenti positivi più marcati; tonfo a Torino (-5%), sempre più giù Genova (-2,1%) e Roma (-1,5%). Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.419 euro/m²) è la città più cara davanti a Milano (3.580 euro/m²) e Firenze (3.403 euro/m²), mentre la capitale (3.345 euro/m²) scende al quinto scalino del ranking dopo Siena (3.350 euro/m²). Dall’altra parte della graduatoria è ancora Biella il fanalino di coda con i suoi 792 euro al metro quadro.